Pink Floyd THE WALL


Pink Floyd The Wall è un film del 1982 diretto da Alan Parker.
La pellicola è la trasposizione cinematografica del concept album The Wall, 
realizzato nel 1979 dai Pink Floyd.
Questo è un chiaro esempio di come un album musicale possa guidarci brano dopo brano in una storia, dietro la quale si cela la storia dell'umanità e di molti di noi, diventando una visione introspettiva e meditativa della nostra presa di coscienza sulla realtà. 


E' un film difficile, intricato, alcune volte persino lento, cupo, allucinante, colpi di scena nei cambiamenti lo rendono persino cervellotico, ma proprio per questo è un capolavoro del genere, per intenditori della trasposizione musicale sul piano reale della vita quotidiana. Il film è crudele perchè ti immette di fronte ad una crisi esistenziale, ineluttabile, per vedere fino infondo la bruttezza umana, come se tu dovessi guardarti allo specchio senza via di scampo. Vediamo un po la trama che cosa sopratutto si trama dietro le quinte delle canzoni:

PERSONAGGI SENZA PERSONALITÀ
  Pink è famosa rockstar con problemi di droga, instabile, smarrito, apatico e depresso. La Tv lo legga ai ricordi come un cane al guinzaglio, vedendo un film di guerra che li ricorda la perdita del Padre. Sembra avere tutto: fama, ricchezza, donne (le stupide groupies che darebbero l'anima per stare con lui) ma infondo gli manca il senso del Tutto. E' un personaggio fatto per il pubblico ma non ha personalità, lui non ha lo spettatore che vorrebbe: la sua anima. Lui sembra riempire il mondo con la sua musica invece dentro è vuoto senza un ritmo vitale. Inizia il percorso all'indietro: la perdita del padre e la madre iperprotettiva che lo soffoca come un ragno divoratore. Cosa vuol dire vivere senza la sicurezza di un padre e con l'ombra fantasma della paura di una madre isterica? ecco il testo della canzone "Mother" che ci rivela in controluce come un figlio non possa mai crescere che insicuro timido o violento, se non ha altro che le aspettative e le pretese dei genitori: 




Lui cresce senza un padre, gliel'ha rubato la guerra, ma anche a molti di noi il padre ce l'ha rubato il lavoro, oppure ci ha lasciato per un altra donna, per cui ce l'ha rubato un altro amore, oppure ce l'ha rubato il divano e la stessa tv o il PC o l'Iphone dove lui passava la vita senza accorgersi di noi. Ad educarci non è la scuola, questa informa ed inforna in noi i suoi gusti e pasticcini per il consumo sociale richiesto dallo scopo governativo. Pink capisce che per difendersi da questa crudeltà si deve chiudere e costruire un MURO, l'isolamento. Questo muro può essere emarginazione, solitudine, silenzio, un muro sentimentale e psicologico. Un modo che da una parte lo difende ma d'altra parte lo divide, lo rende pauroso, ermetico, animale, pazzo. Persino distrugge l'amore: il suo disinteresse per la moglie spinge lei al tradimento. E' allora che il muro diventa mentale e Pink dietro il Muro resta anche prigioniero della sua stessa intuizione e verità profetica. 


LA RISPOSTA E' DENTRO DI NOI, MAI FUORI
(Comfortably Numb)
Testo (ed interpretazione tra le parentesi)

Ehi là
C’è qualcuno lì dentro?
(inizia con un grido o chiamata d'aiuto, ma qui si parla anche con se stessi)
Capisco che tu ti senta giù
Io posso calmarti il dolore
Rimetterti di nuovo in piedi
Puoi mostrarmi dove ti fa male?
(il male è però esistenziale, quindi è ovunque)
Non c’è dolore, vi state allontanando
Una nave lontana che fuma all'orizzonte
Arrivate solo ad ondate.
(La nave è il mezzo per affrontare il mare che in psicanalisi è la mente, l'ignoto, l'inconscio, quindi il testo mette subito il luce la difficoltà di affrontare la vita con mezzi effimeri ed illusori, pur di non soffrire, quindi fuggi dalla vita ma lei è lì fuori ovunque e ti incalza sempre)
Le vostre labbra si muovono ma non sento cosa state dicendo
(qui fa accento sul tema centrale della incomunicabilità)
 Da bambino sono stato malato
Sentivo le mani gonfie come due palloni
Adesso provo di nuovo quella sensazione
Non saprei spiegarla, non capireste
Questo non sono io
Sono diventato piacevolmente insensibile.
(il dolore non è razionale, non lo si può capire, la radice è altrove ma si fonda in noi)
Solo una piccola puntura
[ping]
Ce la fai a stare in piedi?
Credo che stia facendo effetto, bene
Questo ti manderà avanti
per tutto lo spettacolo
Forza, è ora di andare.
(quella puntura ha molteplici interpretazioni, è una puntura che ci fa andare avanti: il lavoro, un figlio, la droga, l'ambizione, il compromesso, il senso di colpa o di dovere, l'attesa di un amore... sono tutti anestetici e punture esistenzialiste contro il male di vivere)
Da bambino
Ebbi una fugace visione
Con la coda dell’occhio
Mi sono voltato ma era già sparita
Ora non riesco a spiegarmelo
Il bambino è cresciuto
Il sogno è svanito.
(Il piacevolmente insensibile è la folle malattia del menefreghismo egoista che ci porta a perdere di vista non soltanto gli altri ma in primis se stessi). 



LA MASSA E' IRRAZIONALE
Pink subisce una trasformazione da cantante a leader politico, il passaggio fa parte della coreografia del suo concerto, dove lui vede i suoi fans non più come amanti della musica bensì come cultori di ideali; questa trasformazione è emblematica e ci insegna delle grandi e crudeli verità: un cantante può trascinare le masse alla pari di un politico, ma anche come un politico le può manipolare. La musica può essere uno strumento di liberazione ma anche di commercio e schiavitù. Si veda il rapporto tra manager e cantante, non c'è niente di umano soltanto interessi economici, come lo è il rapporto tra politico e popolo. Ogni falsità, ogni trauma, ogni delusione è un mattone che si aggiunge al muro dove da una parte alcuni si sentono protetti ed altri emarginati. 

QUANDO TI ISOLI HAI ISOLATO ANCHE CHI TI AMA
Pink alla fine stanco di soffrire si sottopone a un processo mentale dove i suoi demoni e le sue paure lo giudicano e lo assolvono dai suoi peccati e all' urlo del giudice Verme impone a Pink di distruggere il muro, riesponendolo così al mondo reale. La mente di Pink si libera e vede con occhi addolorati i mali da lui causati dall' altra parte del muro. 
Questa storia di Pink incarna un altra molto vicina ai Pink Floyd: è la storia del loro fondatore Syd Barrett che abbandonò la band agli inizi degli anni Settanta a causa di gravi problemi di schizofrenia, spesso accresciuti dall’uso eccessivo di LSD che visse poi isolato ed emarginato dalla società. Il film racconta veramente l'evoluzione della follia di Syd Barrett.

Syd Barrett

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