Musica nelle Civiltà Antiche

MUSICA SACRA
Avere musica era un pregio, gli strumenti ed i cantori erano ritenuti preziosi e non tutti se li potevano permettere, ragione per cui la musica appare sempre nelle corti, nei luoghi degli imperatori, dei faraoni, dei sommi sacerdoti, ovviamente anche i poveri cantavo nei campi mentre zappavano, ma la musica divenuta popolare presso i popoli più antichi veniva utilizzata prevalentemente nell'ambito di cerimonie religiose. In Egitto, per esempio, i sacerdoti si tramandavano musiche sacre per accompagnare riti magici o propiziatori. C'erano anche le processioni dove si cantava e ballava, al suon di flauti, arpe, cimbali, tamburi. La musica era considerata un dono degli dei. 

MUSICA LA MAGIA DEGLI DEI
In Grecia, intorno al VI secolo a.C, la musica era ritenuta magica e la magia era un tentativo di controllare le forze della natura che a volte con le tempeste, i terremoti, le inondazioni, la siccità, i maremoti, ecc... risultavano incomprensibili per gli umani. Nacquero allora i racconti mitologici accompagnati di musica, dove gli dei e l'essere umano intrecciano storie a suon di strumenti, melodie e musica. Ricordiamo quando  Atena, dea della sapienza, gettò via l’Aulos perché la costringeva a contorcere il viso per suonare, scegliendo piuttosto la Cetra. 
Pitagora (575 ca. – 490 ca. a.C.) sosteneva che la musica è il suono prodotto dalla rotazione dei corpi celesti, avvolgendo l’intero universo e rappresentasse l’armonia e l’ordine del cosmo, ecco l’armonia musicale come espressione della armonia matematica del cosmo.
Per Platone tutta “La filosofia è la musica più grande” (Fedone)

Secondo Confucio:
La musica è l'armonia del cielo e della terra
La musica trae dal cielo il suo principio d'efficacia
La musica feconda i germi della virtù che l'uomo porta nel cuore.
Nell'antica Cina la musica interveniva nelle cerimonie religiose e civili e nell'educazione dei giovani. Nel II millennio a,C. le melodie si basavano su pochi suoni e avevano carattere cantilenante.
La musica era strettamente connessa con una simbologia cosmogonica. Essa era basata sui Lyù, tubi sonori, dapprima di bambù e poi di metallo o di pietra, in numero di 12. quante cioè sono le lune e suddivisi in due serie di 6, l'una dipendente dal principio maschile, l'altra dal femminile. 




LA PARTITURA DELLA CANZONE PIÙ ANTICA AL MONDO 
Sono gli antichi siriani che possono rivendicare la stesura della prima canzone al mondo. Chiamato il "Inno uragano no. 6 ", si pensava che il breve brano musicale fosse composto oltre 3.400 anni fa e una ricreazione della breve melodia mostra che non è così strano come ti aspetteresti.
Il brano musicale è stato scoperto e decifrato dalla professoressa Anne Draffkorn Kilmer da una serie di tavolette contenenti annotazioni che furono scavate nella città siriana di Ugarit (moderna Ras Shamra) nei primi anni '50. Trascritto e interpretato per la prima volta per un saggio pubblicato dal professor Kilmer negli anni '70, il brano musicale ha ottenuto ancora una volta il riconoscimento con alcuni esempi sonori che si presentano online:




LA MUSICA E LA BIBBIA
Nella Bibbia compaiono per la prima volta il patriarca Jubal (3500 anni a.C.) come suonatore di cetra. Non trovando notazioni musicali nelle pagine della Bibbia, possiamo però accorgercene dai racconti che la musica era sempre presente nelle festività e i canti erano legati alle varie faccende delle attività agricole e delle stagioni, poi c'erano i canti di guerra ed infine i più importanti le lodi al Signore da cui i salmi sono la dimostrazione più emblematica e sarà il punto da cui sporgerà poi la musica cristiana e il canto gregoriano medioevale. 

ROMA E LA MUSICA IMPERIALE
Nerone era famoso per accompagnare le sue poesie con la cetra. L'influenza greca divenne preponderante quando i romani conquistarono la Grecia e la Macedonia. A Roma la musica era ovunque: funerali, la corte, nei giochi nelle arene, in ogni festività, nei lupanari (postriboli).  In quanto popolo di condottieri e di dominatori, i romani preferivano utilizzare la musica soprattutto per incitare i soldati nelle battaglie. Nel tardo impero si diffuse a Roma la moda dei concerti strumentali e vocali: i virtuosi erano ricercati e ben pagati e occupavano un posto di prestigio presso le corti degli imperatori.

L'INDIA E LA MUSICA SACRA
Le origini della musica antica indiana, tracciate a partire dai più antichi libri di sacre scritture della tradizione indù, i Veda. Il Samaveda, uno dei quattro Veda, tratta a lungo di questo tema. Ma oltre alla musica religiosa avevano anche quella profana  destinata ad allietare i banchetti, per accompagnare le danze o le rappresentazioni teatrali. Una tipologia di strumenti sono davvero particolari: la ravanastra, il sarangi, il sitar, strumenti ad arco che si possono considerare i progenitori del violino.


MUSICA PRIME COMUNITÀ CRISTIANE
Il primo documento di canti cristiani giunto a noi è un papiro chiamato Ossirinco ( I - II secolo d.C) dove si attingeva la musica dai testi sacri della Bibbia, in maniera particolare il libro dei salmi, di fatto la parola "salmodiare" significa cantare in coro e da cui nacque poi il canto corale e vocale dei monaci, il gregoriano. In questo periodo si cominciano a porre le prime basi della musica ecclesiastica.

LA MUSICA PRECOLOMBINA
L'esistenza della musica pre-ispanica si basa sulle testimonianze archeologiche degli strumenti utilizzati dalle antiche culture del continente americano, ma anche sull'uso di differenti scale tonali —non solo la pentatonica (scale diatoniche, polifonia e microtoni), usando diverse famiglie di strumenti, come il flauto trasversale ed alcuni tipi di strumenti a corda. Gli abitanti dell'America precolombiana avevano perfino intuito concetti come il rumore rosa (che discende 3 dB per ogni ottava)». Utilizzando l'archeologia e la etnomusicologia è ora possibile ricostruire il suono di strumenti come i fischietti, le ocarine, i flauti, lo huéhuetl, il bastone della pioggia, le conchiglie, il teponaztli, il rompivento, le ciotole e la marimba di pietra, tra molti altri.
Quella che oggi viene chiamata musica pre-ispanica,  sono espressioni che, comunque, ci avvicinano ai suoni dei giorni precedenti all'arrivo degli spagnoli nelle Americhe, dove la musica veniva utilizzata per feste, riti e guerre, come omaggio agli dei per ottenere salute, raccolti, piogge e conquiste. Tra molti disgrazie che fecero i conquistatori (o meglio gli invasori e usurpatori) fu la scomparsa di questa ricchezza musicale di cui oggi, così come si sono conservate le lingue e le tradizioni dei nostri popoli indigeni, anche la musica ha resistito, mescolata però con caratteristiche della cultura occidentale

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