CLASSICA

 

    QUANTO CLASSICA E' LA MUSICA CLASSICA?
L'origine della parola classica viene dal latino e si riferiva nell'antica Roma alle prime classi sociali, quella di prima categoria, quindi il primo della classe è colui che guida, stimola, trascina la classe, per la sua forza di suggestione e il suo inconsapevole imporsi come modello, come punto
di riferimento e di emulazione. La musica classica è generalmente intesa come la madre di tutti i generi musicali, quella che più induce alla ricerca della perfezione, della bellezza, dell'armonia, non per caso i suoi esponenti sono dei geni musicali senza tempo, quindi a sua volta dei classici. Ricordiamo che è nata in un epoca  (fine del Barocco) in cui il divino e l'umano erano in contrasto e guerra (La chiesa e il rinascimento, i religiosi contro i laici, la scienza contro il romanticismo e via dicendo...), ma le sue radici sono molto antiche ed è un genere a giusta ragione considerata musica universale. Ma viene chiamata classica perchè sorge appunto col classicismo  tra il 1760 e il 1830 dove persino le arti figurative ed architettoniche cercavano, come le partiture di Bach, Mozart e Beethoven, la linearità e il gusto delle simmetrie, quindi la perfezione (in opposizione a musica leggera o a musica popolare). Comunque sia, siamo noi oggi a definirla musica classica, allora però non lo era, era una musica colta ed esperimentale nascente che era il contrario della musica ecclesiastica dove predominava il coro e la voce, qui predomina invece soltanto il suono e lo strumento. 

“- Questa la chiamano musica classica, vero?
- Sì.
- L'ho capito perché non canta nessuno.”

MARILYN MONROE - dal film " Quando la moglie è in vacanza"

IL DOMINIO DELLO STRUMENTO SULLA VOCE
La musica per tutto il medioevo era pervasa di liturgia religiosa e predominio della voce umana dunque dal gregoriano fino alla lirica e l'opera. L'organo come abbiamo spiegato altrove si è infilato di soppiatto dal mondo pagano bizantino dentro le chiese diventando  un accompagnatore sacro, ma dietro l'organo appare un altro monarca, il violino che ben presto fu padrone assoluto di un suo spazio o regno dove dominava da solo. L'alleanza tra organo e violino diede un aria fresca alla stanchezza evidente della poesia e la liturgia nel barocco. Nacquero allora le forme angeliche fuori dalle chiese: la musica per archi e fiati donde poi i concerti e la musica classica come noi la conosciamo oggi, suonata ovunque dalla corte alle feste, così gli angeli si scalzano e il suono supremo dello strumento viene dato in pasto ai comuni mortali. Ma oggi ben lo sappiamo, sembra che la musica classica sia tornata tra i podi e le nicchie di piccoli intenditori. 

“Non sono certo del fatto che gli angeli suonino Bach in lode al Signore. Ma comunque sono certo che 'in famiglia' essi suonano Mozart.”
KARL BARTH



I GRANDI COMPOSITORI 
Dal collasso musicale del mondo antico restano nel settecento a vegliare con i loro strumenti in mano come armi sacre, quelli che io chiamo i quattro evangelisti della musica classica nascente: Vivaldi, Bach, Mozart e Beethoven. Attorno a loro, come un grappolo d'uva crescono gli altri mostri sacri della musica classica: Haendel, Schubert, Brahms, Chopin... e via dicendo. La soclassiq.com ha classificato 18000 compositori di musica classica, perchè anche se noi conosciamo soltanto una manciata dei più famosi non dimentichiamo che questo genere copre ben 10 secoli di storia. Da ciò deduciamo che qualunque top 10 come la nostra non è altro che una conoscenza e gusto soggettivo o preferenze personali. 


“Bach è un astronomo che ha scoperto le stelle più belle. Beethoven si misura con l'universo. Io cerco solo di esprimere il cuore e l'anima dell'uomo.”
FRÉDÉRIC CHOPIN

Il violino è il più umano di tutti gli strumenti… è nostalgico, struggente, piangente, un dolce tocco sulla spalla che ti rincuora e ti rialza dalla pesantezza del vivere. Il suo suono all'orecchio è come un sussurro di confidenze e segreti dell'anima. Il violino ha tanto di introspettivo, di voce della coscienza, di grido dello spirito. 

LE QUATTRO STAGIONI DI ANTONIO VIVALDI - L'Estate 
SALVATORE ACCARDO
Direttore e solista - Orchestra da Camera Italiana



I violini possono prestarsi a una folla di sfumature in apparenza inconciliabili. Essi hanno la forza, la leggerezza, la grazia, l’accento triste e gioioso, il sogno e la passione (…) I violini sono dei servitori fedeli, intelligenti, attivi e infaticabili (…) Il violino è la vera voce femminile dell’orchestra, voce passionale e casta allo stesso tempo, straziante e dolce, che piange e grida e si lamenta, o canta e prega e sogna, o esplode in accenti di gioia, come nessuno altro potrebbe fare.
(Hector Berlioz)


QUEL DIAVOLO DI PAGANINI
Una terza corda del violino di Paganini si ruppe, Il direttore si paralizzò. L’orchestra si fermò. 
Il pubblico trattenne il respiro.
Ma Paganini continuò. Come se fosse un contorsionista musicale, strappò tutti i suoni dall’unica corda che rimaneva del suo violino distrutto.
Nessuna nota fu tralasciata. Il direttore si animò. L’orchestra fu motivata.
Il pubblico passò dal silenzio all’euforia, dall’inerzia al delirio.
Paganini raggiunse la gloria. Il suo nome conquistò il tempo.
Il mito racconta che Paganini era un disabile che facendo un patto col diavolo riuscì a diventare un genio del violino. Gli anatomisti che hanno esaminato la sua mano sinistra, sono stati sorpresi di scoprire che poteva piegare il pollice sinistro indietro, fino a toccare il mignolo.
Il dottor Bennati, parigino, è giunto alla conclusione che questa elasticità, insieme ai suoi anni di studio, fecero sì che le possibilità di estensione delle sue mani fossero il doppio di quelle di una mano normale.
Oggi questo disturbo si chiama "sindrome di Marfan", ce l'aveva anche il pianista e compositore russo Rachmaninov.


L'armonia tra l'archetto e il violino è simile a quella tra un uomo che sa scivolare sopra una donna e sprigiona dalle sue profondità delle incantevoli melodie. 

Per questo, i pifferi dell’ertano e i violini di Stradivari suonavano così bene. Entrambi tagliavano le piante la notte di primavera, tra il 20 e il 21 maggio, quando i boschi della Terra cantano assieme. Il nostro compaesano aveva ricevuto dagli antenati quel segreto, che passava di padre in figlio. Lo aveva tramandato attraverso le generazioni di un antico liutaio ertano, il quale, si racconta, lo svelò per una botticella di vino a Stradivari quando venne da queste parti in cerca di abeti per i suoi violini.

LA LETTURA ARCHETTONICA DELLA MUSICA CLASSICA
La musica classica in quanto ricerca della perfezione è davvero complessa, una vera architettura, la sua composizione è una ragnatela che articola una grammatica Nelle partiture ed un analisi tra tempi, frasi, periodi, forme, ecc. Infatti diamo un esempio veloce sulle forme, quello che poi noi oggi chiamiamo generi e sottogeneri musicali, nella classica esse possono essere:
  • Le forme monopartite, come le ballate, costituite da un’unica sezione che si ripete
  • Le forme bipartite, come le sonate, le danze strumentali o le suite, basate sul contrasto tra due parti diverse tra loro
  • Le forme tripartite, come il minuetto, le marcie funebri, sonate classiche, che presentano una struttura simmetrica basata sui criteri del contrasto e della ripetizione
  • Le forme polifoniche, come la Messa, la fuga, il madrigale, basate sulla sovrapposizione e intreccio di più linee melodiche, vocali, strumentali o miste
  • Le forme basate sull’organico, come la Rapsodia, il notturno, la toccata, che assumono nomi diversi rispetto al numero di esecutori che le interpretano. Per es. trio, quartetto, sinfonia, ecc.
  • Le forme libere, in cui il compositore non utilizza schemi predefiniti ma articola liberamente l’evoluzione strutturale dell’opera
  • Le forme narrative, in cui la musica si prefigge di raccontare o illustrare qualcosa (un testo, una poesia, un quadro, ecc.)
  • Infine le forme miste come il corale, la cantata, l'aria, l'oratorio,  che abbinano voci e strumenti 
Per la complessità dell’eseguire brani classici sono nate nel tempo scuole specifiche: i conservatori.


“Io non posso ascoltare troppo Wagner lo sai, già sento l'impulso ad occupare la Polonia!”
WOODY ALLEN


DONNE NELLA MUSICA CLASSICA
Felix Mendelssohn è conosciuto come un grande compositore di musica classica, fu un bambino prodigio, ma lo fu anche sua sorella Fanny, ma a lei in quanto donna non le fu permesso il suo amore per la musica eppure  Felix ammise di aver pubblicato alcune delle composizioni a proprio nome quando in verità erano di sua sorella. Una delle prime donne storicamente registrate nella musica medievale fu Ildegarda di Bingen, che scrisse canzoni religiose nel XII secolo. Per la musica classica dobbiamo aspettare il merito pubblico la pianista (e compositrice) Clara Schumann e la cantante Jenny Lind erano due esempi rari di spicco nel diciannovesimo secolo. Ma nonostante oggi le porte per le donne sono aperte in tutti i campi, la percentuale delle donne nella musica classica sono davvero molto inferiori. Oggi è degna di nota María Martha Argerich considerata una delle più autorevoli interpreti contemporanee, dotata, oltre che di possibilità tecniche fuori del comune:



Maria Anna Mozart
Era la sorella maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, in famiglia la chiamavano Nannerl (come dire "Nannina" o "Nannarella") e con questo vezzeggiativo è passata alla storia. Come suo fratello, Maria Anna Mozart rivelò un precoce talento musicale: da bambina si esibiva al suo fianco, al clavicembalo durante le tournée organizzate dal padre. Avendo riscontrato le straordinarie qualità dei suoi figli, infatti, Leopold Mozart li portò fin da piccoli a suonare in molte città europee, tra le quali Vienna e Parigi. “Sono stupefatto! Non sapevo fossi in grado di comporre in modo così grazioso. In una parola, il tuo Lied è bello. Ti prego, cerca di fare più spesso queste cose” le scrisse il fratello Wolfgang dall’Italia nel 1770. Molto probabilmente però Nannerl non seguì il consiglio del fratello, e, se pure lo seguì, della sua musica non è rimasta traccia. Nessuna sua composizione è stata conservata ed anche quel misterioso Lied è andato perduto.

Maddalena Casulana
E' stata una compositrice, liutista e cantante italiana (1544-1590) del tardo Rinascimento. Viene ricordata per essere stata la prima donna compositrice ad aver pubblicato nella storia della musica occidentale. Nella dedica del suo primo libro di madrigali ad Isabella de' Medici ella dichiarò orgogliosamente il suo desiderio di "mostrare al mondo il vanitoso errore degli uomini di possedere essi soli doti intellettuali, e di non credere possibile che possano esserne dotate anche le donne",   ergendosi in tal modo come una profetessa molto in precedenza di un’emancipazione femminile ante litteram. 



LO SAPEVATE CHE ....
Quando si parla di musica Classica è scontato oggi pensare ai giganti come Mozart o Bach, ma è incredibile pensare che al loro tempo sono stati persino dimenticati e la loro musica era scomparsa. La popolarità della musica è condizionata dal suo contesto sociale, è filtrata dalle modalità sociali tramite le quali la musica stessa passa alla massa degli ascoltatori, per esempio oggi una canzone può diventare famosissima soltanto perchè usata da una pubblicità ma fatta da un gruppo finora sconosciuto. Nell'ottocento il repertorio più quotato era il concerto più profano che sacro, ragione per cui il più celebre fu Beethoven, ma un altro mostro sacro come Josquin Desprez, chiamato il Michelangelo della classica, oggi è presso che sconosciuto, infatti il suo repertorio era essenzialmente polifonia sacra che non andava per l'epoca. Lo stesso capitò a Bach, la sua musica infatti, dopo essere stata dimenticata per il venir meno della sua funzione ecclesiastica e cortigiana, ha trovato dopo moltissimi anni una nuova collocazione nel contesto delle nuove tendenze del Romanticismo, che le ha dato nuova vita nelle sale da concerto.

UNA MINIERA DI ISPIRAZIONE
Se ci chiedessero se conosciamo canzoni come:
- Albachiara di Vasco Rossi
- Let it Be dei Beatles
- Questo piccolo grande amore di Claudio Baglione
- No woman no cry di Bob Marley 
- Forever Young degli Alphaville
- Quello che le donne non dicono di Fiorella Mannoia
- Relax (take it easy) di Mika
- A te di Jovanotti
Basket Case dei Green Day
Don't Look Back in Anger degli Oasis
sicuramente risponderemo di sì a quasi tutte, ma se chiedessero se conosciamo il Canone di Pachelbel credo che moltissimi direbbero di no. Eppure tutte queste canzoni moderne hanno attinto preso in prestito e quasi copiato gli accordi di questo sublime brano, è una composizione musicale barocca in forma di canone, per tre violini e basso continuo, attribuita al musicista tedesco Johann Pachelbel. Né la data né le circostanze della composizione sono note (alcuni studiosi suggeriscono una datazione tra il 1653 e il 1706, basandosi sullo stile musicale del canone), e il più antico manoscritto superstite risale al XIX secolo. 





Asturias (Leyenda) è una composizione per pianoforte di Isaac Albéniz, anno 1892. A dispetto del nome, non vi è relazione con la tradizione musicale delle Asturie: oltre a richiamare piuttosto il flamenco andaluso. Parte del suo successo internazionale si deve alle trascrizioni per chitarra cui si presta. Si ricorda quella resa dalla chitarra con variazioni minimali nell'incipit di Spanish Caravan dei Doors.





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