PUNK

Facile criticare il fogliame che marcisce per terra dopo un autunno crudele,
pochi hanno visto che fine hanno fatto queste foglie appassite a livello musicale. 
Il Punk ha raccolto la spazzatura di una generazione musicale caduta a terra,
ha mangiato e bevuto di quella spazzatura fino al vomito.
Il Punk è quella spazzatura divina che è rimasta dopo Woodstock,
ringraziate almeno gli spazzini, coloro che mettono a posto il trambusto del dopo concerto.

ERANO PUNK MA NON LO SAPEVANO
Per capire un fenomeno dobbiamo prima calarci nel suo contesto storico: ci troviamo a metà degli anni 60, nella società avvengono 3 fenomeni importantissimi, il primo è lo sgretolamento del sogno americano, il fallimento della guerra nel Vietnam mentre la scienza guardava l'uomo sbarcare sulla luna, fecero sorgere una controcultura, la scienza guarda in alto la vita inesistente mentre in terra muoiono centinaia di persone. La rabbia e lo scontento adolescenziale esplode ma rinchiuso  dentro il loro habitat che era visto come un garage, luogo dove si radunava per incanalare l'ira attraverso le canzoni, perchè dall'altra parte, il secondo fenomeno, era avvenuta la British Invasion, i Beatles motivarono migliaia di giovani a formare le loro bande, in America pullulavano nei garage come fungi nei boschi. Il loro suono era grezzo, il loro atteggiamento era di outsider, infrangono le regole anche sonore sicchè mischiano tutto ciò che trovano con la sorgente psichedelica e con l'elettronica creano, come con il mix di LSD dell'epoca, un nuovo genere musicale. Il terzo fenomeno fu la fine dell’idealismo della controcultura di Greenwich e dell’utopia hippie, la rivoluzione giovanile in cerca di pace amore e libertà si era affievolita, i figli dei fiori si erano appassiti. I dischi garage rock scomparvero dalle classifiche nazionali e regionali, e il movimento entrò in una fase di declino, ovviamente quel genere di musica non aveva allora quel nome perchè era così eterogeneo da non identificarsi con nessuno stile vero e proprio. Cosa successe allora col Garage music?

“Penso che Mozart fosse un punk rocker. E' solo uno stato mentale.”
PATTI SMITH

LA RISALITA DI UNA CADUTA
Cos'era rimasto da quel boom del 68 che noi conosciamo come Summer of love? Il concerto a Woodstock era finito, migliaia di hippies (figli dei fiori) erano appassiti e la controcultura di Greenwich si era spenta. L'energia dei giovani che spruzzava sesso e spensieratezza, tutto il loro malcontento, la voglia di piacere agli altri in maniera sgarbata, inopportuna, controcorrente, quell'istinto di spregiudicatezza, quell'aria di ribelle quasi delinquenziale, tutta una pubertà compromessa.... tutto era finito incanalato nella rabbia di alcune canzoni da garage. Le bande all'epoca erano decine, ma io voglio mettere in risalto uno come emblema: gli stooges

 THE STOOGES
Questa banda incarna tutta la genialità di un epoca, sa raccogliere in meglio della brillantezza del rock&roll, lo mischia con l'atmosfera psichedelica, il tutto lo avvolge nelle sonorità cupe, fa distorcere le chitarre e crea un suono  che viene scagliato da un cannone di voce, quella di Iggy Pop, una vera bestia da palcoscenico.  Un periodo in cui le rockstar vengono messe come idoli sugli altari delle riviste e dei teleschermi adorati ed intoccabili, Iggy invece si spoglia, si umilia, si picchia col microfono, il suo messaggio è chiaro: noi non siamo dei, noi portiamo il vostro malessere interiore, noi siamo la fece che la società perbenista non riconosce di produrre, non fate finta di pulirvi il sedere, siamo tutti sporchi, siamo tutti PUNK, siamo il risultato di una società distorta... non fate i falsi puritani.

SE IGGY FOSSE PUNK NON L'AVREBBE RICONOSCIUTO
“È un genere nel quale vengo collocato e attraverso il quale viene spiegato al pubblico che musica faccio. La trovo una cosa molto noiosa. Non sono un fan dell’etichetta punk.” Così parla Iggy, per cui come dice il proverbio: il vero illuminato è proprio quello che non sa di esserlo e se lo sa cerca di non fartelo sapere.


Le canzoni del punk rock sono in genere canzoni brevi o frenetiche, con melodie e stili spigolosi, strumentazione ridotta, spesso testi politici e anti conformisti dai contenuti provocatori e violenti. Il punk abbraccia un'etica fai-da-te; molte band si auto producono le registrazioni e le distribuiscono attraverso etichette discografiche indipendenti e altri canali informali. Per questa ragione il punk degli esordi non è mai stato amato dalla fama e dal business commerciale. Il Punk è emerso da solo.
(PS: nella foto The Slits)

Un giorno un ragazzo mi chiese cosa fosse il punk, allora io diedi un calcio a un bidone e dissi: "Questo è punk". E allora lui fece la stessa cosa e mi chiese: "Questo è il punk?"; e io risposi: "No, questa è solo imitazione...".
BILLIE JOE ARMSTRONG

L'ESUMAZIONE DEL GARAGE
Fu Lenny Kaye, chitarrista del Patti Smith Group, che nel 1972 ebbe la geniale idea di raccogliere in un disco 27 di quelle canzoni che fecero un epoca, quell'ambiente di underground come risposta al cataclisma sociale del dopo 68, dopo la caduta dei figli dei fiori, nacque così una raccolta di singoli garage rock e psichedelici (Nuggets: Original Artyfacts from the First Psychedelic Era, 1965-1968). Questa racconta è un vero recupero archeologico della musica, le fondamenta del punk, le radici del garage.

PUNK  UN NOME CONFUSO
Fu una musica così esplosiva che il suo nome si sparse in diversi modi: la musica senza catalogo sorta dall'insoddisfazione del 68 si chiama oggi proto punk, ma allora non aveva un nome, si mischiava e si confondeva con il rock&roll anche se la sua distorsione sonora era la sua caratteristica (fuzz tone); poi il termine "punk" fu originariamente utilizzato dal critico musicale americano  Lester Bangs nel 1971 per descrivere i cosiddetti "gruppi garage" scomparsi. Il termine "garage rock" è invece entrato in uso all'inizio degli anni '80 per denominare il proto punk degli anni 60 e qui si fa il giro di boa.

PUNK, COSA SIGNIFICA?
Il termine punk ha una etimologia oscura come il suo significato, veniva usato spesso dai poliziotti quando catturavano un delinquente e dicevano "tu sporco punk", per cui era riferito ad ogni tipo di imbroglione, gangster, teppista, ruffiano, malvivente. Il termine punke appare già utilizzato da William Shakespeare per «prostituta» o anche per «feccia».
A livello musicale quindi venivano chiamati punk quelli che non seguivano le leggi della musica, che cantavano e suonavano in maniera assurda, improvvisando come il jazz, in maniera primitiva, con ritmi frenetici. «Era piuttosto ovvio che la parola stava diventando popolare. Ci immaginavamo che avremmo preso il termine prima che qualcuno l'avesse rivendicato. Volevamo liberarlo dalle stronzate, di spogliarlo del rock 'n' roll. Volevamo indietro il divertimento e la vivacità.» John Holmstrom

„Il punk rock è arte. Il punk rock per me significa libertà. L'unico problema che ho avuto con l'etica dei fanatici del punk rock è il loro totale rifiuto della sacralità. Trovo poche cose sacre come la superiorità del contributo offerto dalle donne e dai neri all'arte. Il punk rock è libertà. L'espressione e il diritto di esprimersi è vitale. Tutti possono essere artistici.“ —  Kurt Cobain

LOS SAICOS 
Sono un gruppo Proto punk peruviano, originario di Lima, considerato precursore mondiale del punk ed attivo dal 1964 sino 1966, non furono i primi ad avere la fama ma sono stati tra i primi a sviluppare questo genere di musica. All'inizio il gruppo si chiamava “Los Sadicos” (i sadici, un po troppo scandaloso per l'epoca) ma cambiarono il nome togliendo la '''d''' e giocando sull'assonanza della parola con la marca di orologi seiko e il film Psycho. Il loro esordio risale all'anno 1960, la prima banda del sud america e del mondo a registrare da sola le sue canzoni con vero stile garage rock, quello che poi venne definito punk.


Il Punk è un rock da sussidio di disoccupazione
- Tony Parsons -

Il Punk non è come sembra, quando mi dicono che siamo superficiali, guardo mia moglie con la quale abbiamo vissuto una vita dipinta di punk per decenni e vedo altro che superficialità ma una profonda relazione, alcuni figli e tanto amore... nessuna cosa è come sembra, c'è del bene e del male in tutto, qualsiasi generalizzazione è sintomo di incapacità mentale di non sapere cogliere il tutto nella sua ampiezza. So che ci sono punk volgari, delinquenti, ignoranti ma ci sono anche questo tipo di persone tra i governanti, i religiosi, gli scienziati, gli amanti della musica classica, ecc... per cui se non è oro tutto quel che luccica non è neppure buio tutto quel che non si vede.

LABORATORI MUSICALI
Gli spiriti irrequieti e non convenzionali dell'epoca svilupparono uno stile che iniziava a distaccarsi dalle convenzioni tecniche del rock "classico", cercando forme espressive dove l'impatto fosse diverso, sia nei testi provocatori sia nel suono con ogni sorta di sperimentalismo, basta pensare per antonomasia alla Andy Warhol's Factory, un vero laboratorio di musica, covo nido e sorgente dei  Velvet Underground che con le loro distorsioni, feedback e rumori sono stati uno dei gruppi più innovativi e fonte di ispirazioni per le bande successive anche del punk rock.

SPERIMENTI MUSICALI
Analizziamo una delle tante tecniche sperimentate dai gruppi underground,  per esempio il feedback: è il tipico fischio stridente che si sviluppa quando i suoni emessi da un altoparlante rientrano nel microfono che è troppo vicino all'altoparlante, rientrando a sua volta nel microfono sono immediatamente rimandati al medesimo altoparlante, in un circuito chiuso, un vera follia all'infinito. E' come voler far cantare la stessa musica, farla parlare da sola, è un azione introspettiva in psicanalisi, come quando si vuole far parlare da solo l'inconscio (altoparlante) attraverso la sua coscienza (microfono), cosa vien fuori? lamento, pianto, urla stridenti e graffianti, voci infernali. Il punk si servì molto di questo effetto per creare atmosfere pericolose nel suono. Non vi meravigliate se le persone più chiuse trovarono nel Punk uno sfogo emotivo, è un suono che spacca l'anima.

  "Rispetto a quello che stava succedendo nel mondo reale, la decadenza sembrava un vezzo. Quindi il punk andava oltre la decadenza: il punk era l'apocalisse. Era l'annientamento. Non funzionava più niente, e allora tanto valeva passare direttamente all'Apocalisse".
Legs McNeil


I FAST FOUR ... I VELOCI QUATTRO
La prima delle 3 condensazioni del punk, in corrispondenza con i favolosi 4 (fab four) come venivano chiamati i Beatles, fu la banda dei Ramones, nata nel 1974 anche se già militavano due anni prima con altre bande e con altri nomi. La loro musica fa risorgere la velocità dell'onda surf, i suoni sporchi del garage, con le maniere grezze del rock&roll. Il punto nevralgico si svolse a New York in un locale leggendario quanto squallido, il CBGB dove i Ramones presero piede: "«Era un posto semi abbandonato ... Era una fogna ... Il posto si riempì di travestiti... Furono grandi con noi, supportandoci durante tutto lo show e rendendo la cosa molto cabarettistica ... Suonammo per quindici minuti e fu un successo" ricorda Dee Dee Ramones. Tra il 1974 ed il 1996 i Ramones eseguirono 2.263 concerti, con una media di due concerti a settimana. Nel 1996, con più di dieci album alle spalle, il gruppo si sciolse. Dunque anche se Ramones non sono stati i primi punk, sono stati però i primi a scoperchiare la pentola punk a livello musicale, sociale, culturale ed infine commerciale. 

CBGB, LA MECCA PER LA MUSICA EMERGENTE DI NEW YORK
E' stato un rock club situato nel Lower East Side di Manhattan all'indirizzo 315 di Bowery street a New York. L'obiettivo iniziale era quello di dar vita ad un locale dedicato a musica Country, Blues e Bluegrass (come dal nome, acronimo di "Country Blue Grass Blues), ma diventò universalmente famoso come punto di riferimento e luogo di nascita del punk statunitense e in particolare del New York punk. «Per quelli che non hanno visitato il posto, pensate al bagno di casa vostra ma solo un po' più grande, coperto di graffiti e con puzza di piscio di cane praticamente ovunque per il fatto che il proprietario Hilly Cristal lasciava i suoi cani liberi di scorrazzare nel locale, una cosa che il compianto Joey Ramone trovava spassosa» diceva Alan Parker. Suonarono in questo locale artisti come Ramones,  Talking Heads,  Patti Smith,  Debbie Harry dei Blondie, television  e tantissimi altri. Attualmente all'ex CBGB è presente un negozio d'abbigliamento (John Varvatos) ed una parte delle pareti con i poster originali è rimasta intatta.

PUNK 77
Durante il primo concerto dei Ramones in Inghilterra il 4 luglio 1976, incontrarono dei fans che facevano musica: erano dei membri dei Sex Pistols e dei Clash. Durante alcuni incontri precedenti, Paul Simonon disse che i Clash non avevano ancora fatto nessun concerto perché non si sentivano abbastanza bravi. Johnny Ramone gli rispose: "Noi suoniamo male. Non è necessario che siate bravi, basta che andate sul palco a suonare." In quella data Clash tennero il loro primo concerto, il 4 luglio del 1976 al Black Swan di Sheffield come spalla dei Sex Pistols. La performance si rivela un mezzo insuccesso. Nei mesi seguenti, infatti, le band punk rock erano cresciute notevolmente sia come numero che come popolarità, l'aria tossica politicante fu concime puro per l'emergere a catena di bande punk: The Damned, Siouxsie and the Banshees, Joy Division, The Jam e altre decine. Questa ondata, riconosciuta come la prima ondata di punk rock, verrà identificata come Punk 77, ovvero l'ondata di gruppi punk rock, sviluppati verso la seconda metà degli anni settanta. Questa ondata comprenderà gruppi di diverse nazionalità, ma soprattutto statunitensi e britannici.



Sono stato un ragazzino strano, nevrotico e solitario, il classico tipo che alle superiori bollano come frocio, e il punk rock mi ha dato asilo. Punk per me significa ragionare con la propria testa, fare quello che si vuole senza che nessuno interferisca, suonare ciò che si ama. Io l'ho sempre fatto, ho seguito le mie regole e ho avuto successo senza dover mai svendermi o fare musica di merda. In qualche modo sono rimasto lo stesso ragazzino di diciotto anni che girava disperato per le strade di Los Angeles in cerca di droghe, rock'n'roll ed emozioni forti. Per questo motivo, mi sento assolutamente in pace con me stesso.“ —  Flea

"Sono figlia di genitori hippy, non ho mai sopportato il miscuglio tra politica e musica di quella generazione. La mia scelta punk nacque da quel rifiuto. Ma nel 2008 ho capito che non era una questione politica, di ideologie o di utopie, ma di sopravvivenza. Non potevo più stare alla larga dai problemi, per una volta nella vita dovevo prendermi delle responsabilità, impedire l'espropriazione delle nostre fonti d'energia, difendere l'ultima terra incontaminata dell'Occidente.“ —  Björk

Oggi la noia è diversa da ieri: quella dei punk  nasceva dalla mancanza di stimoli,
quella di oggi dalla saturazione.
   Simon Reynolds

IL PUNK E' UN POTENTE CONCIME
Abbiamo visto come il Punk nasce come un raccoglitore di una spazzatura sociale e culturale, ma questa a sua volta è il miglior concime per nuove generazioni musicali e di fatto una volta che il punk raggiunge il suo climax, getta i suoi germogli in tantissime ramificazioni o stili musicali, sicché dal Punk vediamo nascere la New wave, Hardcore punk, pop punk, skate punk, Anarcho punk, Street punk, ska punk, Dance punk, blues Punk... per arrivare a propri stili non solo musicali ma anche filosofici come Lo straight edge: genere musicalmente identico all'hardcore, si distingue per essere una filosofia, uno stile di vita che prevede l'assenza di tabacco, alcool, droghe e talvolta anche il vegetarismo, quindi uno stile di vita lontano anni luce dagli eccessi. L'ultimo fenomeno punk fu il revival, quando il punk sorge sotto le vesti del pop, in questo campo i Green Day, The Offspring, blink-182, i Rancid sono i portabandiera più distaccati. Gran parte della musica anni 90 resta debitrice agli ultimi sospiri del punk, come il rock alternativo da cui escono leggende del calibro di Nirvana e The Cure, perchè  l'indie rock, il gothic rock ed il grunge sono i nipoti musicale del punk.

Il punk è stato definito come un'attitudine piuttosto che uno stile musicale.“
 David Byrne

DOVE NASCE IL LOOK PUNK INGLESE?
Dobbiamo fare una premessa, il look Punk americano è minimalista e semplicissimo: giubbotti di pelle nera, jeans stracciati, t-shirt e scarpe da ginnastica. Invece il look britannico è alquanto elaborato: Ci troviamo a Londra, il negozio si chiama "Sex", offriva articoli particolari, sadomaso, alternativi e in controtendenza. Apparteneva alla coppia  Malcolm McLaren e sua moglie stilista Vivienne Westwood (nella foto). Malcolm però era vissuto a New York dove aveva frequentato le bande punk nascenti, persino è stato manager dei New York Dolls. Nel 1975 McLaren ebbe la geniale idea di mettere insieme una banda delle caratteristiche grezze, aggressive, proprio punk e presero il nome del negozio "Sex Pistols". Assieme alla moglie, studiò l'abbigliamento per la band. Il loro look era composto da vestiti strappati, capelli corti, spettinati e spesso colorati, indumenti sadomaso-fetish, giubbotti e pantaloni in pelle, catene, borchie, spille da balia, lucchetti usati come collane, collari borchiati, svastiche (al solo scopo di scandalizzare), lamette, tutto appariscente e provocatorio. Venne poi fuori che il look era stato copiato da quello del meno noto Richard Hell (ex marito di Patty Smith e bassista di altre bande punk come i Television).  Il cantante dei Sex Pistols,  Johnny Rotten, li ricorda così i suoi managers: «Malcolm e Vivienne erano veramente degli imbroglioni. Avrebbero venduto qualsiasi cosa per guadagnare». Si dice che McLaren li ha sfruttati e trattati da marionette, tenendo per sé i capitali.


Non sono mica tanto diversi, il jazz e il punk, si diceva alle volte. Pensaci, c'è la stessa emarginazione, dentro, la stessa rabbia. E c'è l'eroina dietro a tutti e due.
Enrico Brizzi
photo: Hawkwind concert 

SEX PISTOLS, LA PIU FALSA MONTATURA DEL PUNK
Il nome viene dal locale di abbigliamento sadomaso Malcolm e Vivienne SEX (chiamato anche Let It Rock, con l'aggiunta di Pistol come allusione sessuale a doppio senso col pene). Insieme idearono pure il look della banda, che divenne poi look di molti punk. Il bassista della banda, Glen Matlock, era il commesso del locale Sex. Johnny Rotten (rotten significa marcio, a causa della sua dentatura poco curata), era il cantante: "«Entrò con i capelli verdi. Pensai che aveva una faccia veramente interessante. Il suo look mi piacque. Aveva indosso una t-shirt con su scritto 'Odio i Pink Floyd'. Johnny aveva qualcosa di speciale, ma quando parlò, capii che era un vero coglione» ricorda il chitarrista della banda Steve Jones, colui che fornì alla banda la strumentazione che rubò a più riprese. Il batterista fu Paul Cook vicino di casa e compagno di scuola di Steve e Glen. Da non dimenticare che tra il loro curriculum ci sono attività di teppiste ed  attaccabrighe, non per caso è stato uno di loro, Sid Vicious, ad inventare il "pogo" ( un particolare ballo che si basava tutto su salti e spintoni, spallate e finte risse, anche se alcune volte diventano vere e si passa ai pugni ed i calci). La loro carriera durò solo tre anni, includendo quattro singoli discografici e un album in studio, i Sex Pistols vennero descritti dalla BBC come «la sola punk rock band inglese». 
Glen Matlock venne cacciato perchè era un bravo ragazzo, non aveva il look punk, fu sostituito da Vicious, precedentemente batterista dei Siouxsie and the Banshees. McLaren disse: «Quando Sid entrò nel gruppo non sapeva suonare il basso, ma con il suo comportamento pazzoide si inserì perfettamente nella struttura della band. Anni dopo, McLaren dichiarò che sua moglie  Vivienne gli avrebbe detto di «far entrare il ragazzo chiamato John, venuto due volte al SEX, come cantante», e quando Johnny Rotten entrò nel gruppo, Vivienne affermò che McLaren aveva preso «il John sbagliato». Lei in realtà si riferiva a John Simon Ritchie (conosciuto come Sid Vicious). Dopo il suo ingresso, per i Pistols non si trattò mai più di fare musica. Si trattò semplicemente di dare scandalo. Ormai però le masse erano state condizionate dall'immagine dei Sex Pistols, e il significato del punk, per molti esterni al movimento rimarrà quello del nichilismo, caos e teppismo. “Siate infantili, irresponsabili, irriverenti. Siate ogni cosa che la società detesta”. Questo il motto di McLaren. Quindi non smettere mai di far parlare di sé, meglio se se ne parla male, perchè il male fa più notizia e scalpore e la massa anche se non lo ammette adora e vive di questa immondizia di curiosità. 


Ho trascorso dieci anni in quella fabbrica per orchestre sinfoniche. Poi a 15 anni ho piantato tutto e ho fondato un gruppo punk. La musica deve essere libertà, non schiavitù. I bambini devono essere lasciati liberi di comporre musica, così come disegnano. Solo così possono arrivare a comporre con la stessa facilità con cui imparano le lingue.
 Björk


Nazi punk ?
Sid Vicious durante il periodo di carriera nei Sex Pistols, era solito esporre simboli di estrema destra a scopo scandalistico, e provocatorio. Fu proprio il loro gesto interpretato erroneamente, che avvicinò alcuni giovani punk al neonazismo, provocando le formazioni di veri e propri punk neonazisti, ufficialmente già nel 1978. La storia di questa fazione all'interno della subcultura del punk riuscì a reclutare numerosi punk inglesi, così da formare diverse Punk Band razziste.

IL PUNK E' CIO CHE SI COPRE CON LE BUONE MANIERE,
SCOPRIRSI E' RICONOSCERSI PUNK
Credo che ogni persona ha un istinto punk, persino i bambini lo dimostrano nella loro innocenza ad un certo punto vogliono infrangere le regole, dire qualche bugia, sapere che si può fare di testa propria. Il Punk nasce da quel istinto di sentirti vivo, quando tutto intorno a te è pietrificato da una norma, da un progetto programmato da seguire in modo meccanico ed automatico. Il Punk non ha fatto altro che scoprirsi e toccar il proprio istinto selvaggio. Infatti musicalmente il punk ha scaricato la frenesia, l'ansia, la disperazione, la paura, la ribellione dentro le forme esistenti di musica, sì, ha messo un demone dentro l'abito di una suora. 
(PS: nella foto una copertina del gruppo proto punk The Monks, composto da 5 militari americani di stanza a Francoforte, anno 1964-67)

Il Punk rese più veloce e selvaggio il rock
più improvvisato e minimale il jazz
più triste ma adirato il funk
più menefreghista il glam
più distorto nelle corde il blues
più travolgente il surf... 
il punk è quel pizzico di pepe e sale in più 
che manda a puttane un piatto squisito,
ma serve a chi ha un palato amante del pepe e del sale. 

«Jesus died for somebody's sins but not mine»
Horses è il primo album della cantautrice statunitense Patti Smith, pubblicato nel novembre del 1975, i primi germogli del garage rock punk spuntano in quest'album. E' un pietra miliare per la storia del rock e uno spunto e spinta per il punk nascente. Intriso di poesia, infuso di caos, intreccio di energia. La copertina dell'album, con il volto di Patti Smith su figura vestita alla maschietto, è una citazione di una foto in posa di Frida Kahlo. In quest'album si trovano tracce non soltanto di punk ma anche profetiche del rap e del cross-over che molti gruppi faranno con la musica reggae.   Con quest'album la Smith si è guadagnata il suo posto nella storia come la madrina del Punk.

UN PEZZO DI STORIA DIMENTICATO
ERANO PUNK SENZA SAPERLO E SENZA VOLERLO
Loro sono una banda formata da 3 fratelli Bobby, David e Dannis Hackney. Hanno suonato musica funk, reggae, gospel... Nel 1975, la band, con l'aiuto dell'ingegnere Jim Vitti, registrò sette canzoni all'United Sound Studios. Secondo la famiglia Hackney, il presidente della Columbia Records Clive Davis pagò le sessions, ma implorò la band di cambiare il nome e di trovarne uno più opportuno. I fratelli si rifiutarono, pertanto Davis smise di pagare per loro. Il disco venne mandato in commercio ancora incompleto.  I fratelli Hackney sciolsero la band nel 1977. Con gli anni le canzoni sono apparse online e quel materiale venne riscoperto: erano un vero gioiello di suono punk allora inesistente e sopratutto con la consapevolezza che era stato fatto da neri, un Black Punk. Se ne fece persino un documentario che merita la visione: 



BLACK PUNK
Dopo la scoperta del proto punk nero dei Death, non ci resta che mettere in evidenza che i pionieri del hardcore punk sia stato anche un gruppo di neri, i Bad Brains nel 1977. La band si fece subito un nome nella scena di Washington, in parte per essere un gruppo punk interamente composto da afroamericani, ma anche per la notevole abilità tecnica dei componenti della band, in parte a causa delle loro origini jazz e progressive rock. Spesso nella musica come nella spiritualità, per scoprire le mozioni più profonde degli spiriti, bisogna andare sotto terra: underground ed è qui dove troviamo questo tipo di musica. 



MOVIMENTI DI ROTTURA
Nella musica alcuni generi sono sempre stati il portavoce del malessere sociale, come lo fu il blues nei primi del 900, poi il Free Jazz nel 50 dopo guerra, anche il punk a metà degli anni 70: lotta al perbenismo, protesta contro il fallimento politico, grido di dolore per lo sfruttamento dei più deboli, disgusto per il consumo capitalista e via dicendo. I generi musicali che più avevano alzato la voce  e il volume nei 70 furono il rock ed il metal, ma come al solito dopo un po la massa viene distratta da una controtendenza, questa volta fu la disco music con il suo allegro invito al divertimento e la sana spensieratezza ha portare un ondata di distrazione. Quello che restava del rock si dissolse in una ricerca quasi intellettuale e colta del suono (Yes, Genesis, Emerson, Lake & Palmer, Jethro tull) sicché il Punk restò una vocina solitaria in mezzo alla folla chiassosa. Infatti già nei primi anni 80 la voce del punk era diventata rauca ed afona, quasi dissolta da una valanga di musica che si chiamata tutta Pop (popolare), ma così vasta che il Punk si dileguo in due tendenze: la prima fu il new wave, uno stile sempre di protesta ma artistico, raffinato, melodico spesso confuso appunto come il Pop; la seconda fu la tendenza degli emarginati di cui abbiamo parlato prima, il harcore punk, una radicalizzazione così ermetica che resta ai confini di chi già sta dentro, come un ghetto ed accessibile a pochi. Penso che la sentenza di Billie Joe Armstrong, cantante dei Green Day, quando disse “Il punk rock è morto... e io l'ho fottutamente ucciso!” sia molto vera, perchè rendendo il Punk Pop l'ho ha reso innocuo, addomesticabile, non comprensibile appunto perchè commercialmente molto superficiale. 


IL GENERE RIOT GRRRL 
E' un sottogenere punk  degli anni novanta. I gruppi appartenenti a questo sottogenere si distinguono soprattutto per essere formato da solo donne e le loro posizioni di forte femminismo militante e attivismo politico, e affrontano temi quali stupro, abusi domestici, sessualità (lesbismo incluso), sessismo, predominio maschile e potere alle donne. Ispirandosi a Joan Jett rifiutavano il business musicale e disprezzavano le case discografiche, ovviamente questo in un mondo di mercato come il nostro è un auto sentenza a scomparire e di fatto il movimento è scomparso senza far troppo rumore. Il termine fu applicato anche erroneamente ad alcune artiste di successo, tra cui PJ Harvey e Hole, ma i veri gruppi Riot grrrl non raggiunsero mai una fama significativa.

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